Il crowdfunding : l’ investimento a misura d’uomo

Sempre di più ogni giorno si sente parlare di investimenti, sono ormai migliaia le attività che si pongono l’obbiettivo di insegnarci come guadagnare investendo i nostri risparmi in attività di rading finanziario o altro garantendoci guadagni milionari con conseguente cambio di stato sociale. Sembra abbastanza chiaro ormai che il guadagno facile non esiste e che in un mondo dedicato alla  reazione di ricchezza attraverso il denaro i piccoli investitori finiscano per essere le prede predilette dei grandi potenti della finanza globale.

I mercati finanziari sono controllati da di possiede i capitali e quindi non c’è possibilità di vero guadagno se non in qualche caso fortuito, per la gente comune e in tutti i casi per uno che ci riesce 100.000 falliscono e vedono ridursi i miseramente i propri risparmi.

 

Con questa doverosa premessa voglio oggi parlare di un nuovo modo di fare investimento più adatta a tutte le persone il Crowdfunding ovvero la raccolta di fondi on-line da dedicare specificatamente ad un progetto imprenditoriale a fronte di una remunerazione spesso garantita. Il Crowdfunding in tutte le sue forme, rappresenta un punto di svolta nel “modo di fare impresa” ed un cambio di paradigma nei processi ai quali siamo abituati ad assistere nella fase di avvio di una impresa o di un progetto industriale.

I finanziatori siano essi imprenditori o cittadini avranno la possibilità partecipare allo sviluppo sostenibile dei territori, apportando il capitale necessario per sviluppare l’idea imprenditoriale, diventandone anche testimonial, apportando una nuova soluzione rispetto alle proposte tradizionali che consentono a privati, aziende e pubbliche amministrazioni di realizzare opere solo attraverso l’investimento di capitali propri o accedendo a canali di finanziamento tradizionali.

Queste possibilità sono normalmente offerte da piattaforme on-line che promuovono le iniziative che hanno superato il vaglio di una commissione specializzata nel valutare la bontà dei dati forniti
dall’imprenditore e che a loro volta in funzione della tipologia del sistema utilizzato sono autorizzate e controllate dalla CONSOB.

Il Crouwfunding utilizza diversi strumenti di finanza alternativa, partendo dalla partecipazione diretta di privati ed aziende o veicolandoli verso le piattaforme di crowdfunding nelle sue diverse forme, vediamole insieme.:

CROWFOUNDING COSA E’

Crowdfunding, dall’inglese crowd=folla e funding=finanziamento, è una modalità di raccolta fondi online. Attraverso una piattaforma web, chi ha la necessità di finanziare un’iniziativa privata, di
beneficenza o un’impresa, viene messo in contatto con un numero elevato di persone che hanno la possibilità (e la volontà) di soddisfare il bisogno, ciascuno anche con piccole quote. Esistono cinque tipi di crowdfunding, di cui due basati sulle donazioni (Donation e Reward) e tre basati sugli investimenti (Equity, Lending e Royalty).

1.Donation Crowdfunding

Chi propone il progetto, tipicamente un’iniziativa di beneficenza, si aspetta che i sostenitori interessati doneranno fondi in cambio del semplice piacere di avere donato o con riconoscimenti personalizzati

2. Reward Crowdfunding

Il progetto può consistere nella realizzazione di un’iniziativa imprenditoriale (p.es. la realizzazione di un nuovo prodotto). In questo caso, chi dona soldi potrà ricevere in cambio delle ricompense (i reward) in funzione dell’entità dell’importo donato. Nel caso di un prodotto, potrebbe essere il prodotto stesso quando verrà realizzato.

3. Equity Crowdfunding

Un’impresa può finanziare il proprio sviluppo raccogliendo fondi in cambio di quote dell’impresa e quindi la possibilità di compartecipare agli utili e alla creazione di valore nel lungo termine, normato in Italia dal 2012 (D.L. n°179/2012 e convertito nella Legge n° 221 del 2012 “Decreto Crescita bis”). Il beneficio per chi investe inoltre è la possibilità di cedere in futuro le quote acquistate, ad un valore molto più alto del prezzo di acquisto, generando dunque un profitto (capital gain). Poiché si tratta di un investimento rischioso (la società potrebbe fallire o non essere
mai acquistata), l’investitore viene tutelato da un apposito regolamento emanato da Consob e i portali di equity crowdfunding sono vigilati dalla stessa Consob. Nel caso di equity green il grande
vantaggio risiede non solo nei guadagni ma nella certezza dello stesso in quanto non subordinato alle performance dell’azienda ma dalla produzione delle tecnologie

4. Lending Crowdfunding (o Social Lending)

In questo caso, l’impresa si finanzia chiedendo un prestito al pubblico. L’importo del prestito viene così ripartito tra più prestatori, riducendo così l’importo minimo di sottoscrizione. La società restituirà all’investitore il capitale più una quota di interessi.

5. Royalty Crowdfunding

E’ un tipo di crowdfunding in cui «si finanzia una determinata iniziativa ricevendo in cambio una parte dei profitti». In pratica chi lancia una campagna di crowdfunding di questo tipo offre delle quote dei guadagni futuri del progetto per il quale richiede il finanziamento. Essenzialmente il royalty consiste nella vendita da parte del proprietario del business e nel contestuale acquisto da parte dell’investitore di una parte dei ricavi che saranno generati dalle vendite future dell’attività economica e nel caso di Fotovoltaico la vendita dell’energia o dei ricavi di eventuali incentivi. Gli investitori possono, quindi, ottenere un reddito regolare garantito dalle vendite ed al contempo i proprietari del business. La formula del crowdfunding royalty-based è «perfettamente regolata in Italia con le norme sull’associazione in partecipazione: chi finanzia partecipa in quota agli utili generati.

In Italia, Paese all’avanguardia nel campo del crowdfunding, sono diversi portali autorizzati alla raccolta di capitali vigilati dalla Consob (Autorità Italiana per la vigilanza dei mercati finanziari) che ha il compito di disciplinare alcuni aspetti specifici con l’obiettivo di creare un ambiente affidabile che crei fiducia negli investitori, partner del progetto.

 

Il mercato di riferimento delle piattaforme di crowdfunding italiane continua a essere prevalentemente di tipo nazionale (73%) o locale (14%), sono poche le piattaforme che guardano fuori dai confini nazionali (12%). avranno ricavi e possono essere coinvolte loro stesse come investitrici, tutti gli investitori hanno una rendita che deriva dall’energia prodotta e venduta.

Chiaramente questo è un esempio e ogni progetto riporterà chiaramente costi e ricavi possibili prima di essere sottoscritto. Attualmente in Italia esistono ben 85 piattaforme censite per finanziare i progetti, di cui 15 ancora in fase di lancio e 70 già attive. A febbraio 200Crowd ha condotto un’interessante analisi per conoscere il profilo degli investitori della piattaforma.

Dall’analisi risulta che l’investitore medio:

  • ha tra i 40 e 60 anni (quasi il 70% degli intervistati);
  • è maschio (il 92,9% contro il 7,1% di donne);
  • lavora come dipendente (51,9%);
  • investe sia per la qualità e la varietà delle campagne proposte (41,7%), sia per diversificare il rischio dei propri investimenti (36,1%);
  • conduce ricerche personali sulla startup prima di investire (51,9%);
  • prende in considerazione fattori quali la crescita del mercato in cui l’azienda opera, nonché l’esperienza del team e il fatturato.

Per concludere questo tipo di investimento rappresenta sicuramente una valida alternativa al settore tradizionale finanziario , risulta essere più remunerativo e facilmente comprensibile per
l’utente finale. In ultima analisi permette a chiunque di essere parte attiva di un progetto specifico con mete e obiettivi condivisibili investendo e in alcuni casi usufruendo dei vantaggi derivanti da
attività chiare e molto spesso facilmente comprensibili.

Una nota di particolare interesse riveste il settore economy green , con progetti per diffondere e utilizzare le energie rinnovabili come fotovoltaico, idroelettrico, eolico ecc. Molti progetti a cui si può partecipare sono indirizzati a creare più ricchezza sul territorio coinvolgendo i possibili attori su più fronti ad esempio : la realizzazione di una serie di impianti fotovoltaici su tetto privato dove il cliente privato può beneficiare di una parte dell’energia prodotta dal suo impianto installato e finanziato dalla campagna, il cliente privato stesso può investire una piccola somma su tutto il progetto, installatore lavora e avrà un guadagno dall’installazione dell’impianto o impianti e può essere anche un investitore, le aziende fornitrici dei materiali